Rispondere alle malattie infettive correlate agli stupefacenti: mini guida dell'OEDT

La condivisione di apparecchiature per l'iniezione di droghe aumenta il rischio di trasmissione e acquisizione di infezioni trasmissibili per via ematica, come l'HIV e l'epatite B e C. Sebbene l'epatite C sia l'infezione virale trasmissibile per via ematica più diffusa tra le persone che si iniettano droghe (PWID), il consumo di droghe per via parenterale rimane un'importante modalità di trasmissione dell'HIV in alcuni paesi dell'UE e continuano a verificarsi focolai locali. Nonostante il calo dei tassi di trasmissione dell'HIV negli ultimi anni, più di 1 nuovo caso di AIDS su 10 nell'UE è ancora attribuito al consumo di stupefacenti per via parenterale. Ciò può segnalare una diagnosi tardiva o una cattiva gestione del caso, entrambi evitabili.

Gli oppioidi, principalmente l'eroina, sono le droghe predominanti per via parenterale in Europa, tuttavia, negli ultimi anni, vi sono state indicazioni che l'iniezione di stimolanti è in aumento. L'iniezione di stimolanti è stata associata a pratiche iniettive particolarmente rischiose e a una serie di epidemie di HIV. 

Questa miniguida evidenzia una serie di misure per prevenire e controllare le malattie infettive tra le persone con disabilità, tra cui test di routine, promozione di comportamenti più sicuri per via iniettiva e garanzia dell'accesso al trattamento con agonisti oppioidi. Pone l'accento sugli interventi che si sono dimostrati utili in questo settore, come la fornitura di aghi e siringhe sterili e di trattamenti antivirali.

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